Medicina Antiaging-Menopausa-Andropausa-Terapia di Modulazione Ormonale con Ormoni Bioidentici, Sarm e Peptidi

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Pericolo sventato [io donna agosto 2001]


Eccessiva esposizione al sole. Dieta sregolata. Sigarette a volontà. Ritmi sonno veglia completamente alterati. Gli stravizi estivi si fanno sentire non solo sulla pelle, su cui compaiono significative macchie o rughe accentuate, ma sull'intero organismo. Come riconoscere tempestivamente la condizione di squilibrio che ne deriva? Valutando lo stato di ossidazione del nostro corpo. «Con un semplice esame del sangue e delle urine, oggi si può individuare la presenza di particolari molecole che, come le vitamine A, C, E, il betacarotene e i polifenoli, rappresentano un importante fattore protettivo antiossidante» spiega Angelo Fusco, docente di patologia generale all'Università diTor Vergata di Roma e direttore del Laboratorio di analisi dell'Idi, Istituto dermopatico dell'Immacolata. «Grazie a una speciale metodica, si possono infatti individuare alcuni enzimi la cui carenza favorisce la proliferazione dei radicali liberi>'. Se ne sente tanto parlare, ma che cosa sono i radicali liberi? E perché sono così temibili? «Si tratta di composti chimici instabili prodotti in presenza di ossigeno durante le reazioni di trasformazione di varie sostanze, per esempio i lipidi» spiega Fusco. «A causa della loro instabilità, i radicali attaccano qualsiasi cellula danneggiandone anche il Dna. E le mutazioni cellulari che provocano possono, a lungo andare, far sorgere anche gravi patologie». Un esempio per tutti è rappresentato dal danno cellulare, prodotto dall'eccesso di radicali liberi, che può accelerare i processi di aterosclerosi. «I radicali liberi, non contrastati da una sufficiente barriera antiossidante, favoriscono infatti i pericolosi depositi di colesterolo cattivo Ldl nelle pareti delle arterie» spiega Siro Passi, responsabile del Centro di invecchiamento cellulare dell'ldi. «Ma non solo. Anche artrite, osteoporosi, patologie del sistema immunitario,diabete e persino i tumori hanno come concausa un'aumentata produzione di questi pericolosi composti che sono alla base di tutti i processi di invecchiamento cellulare. E sembrano coinvolti anche in malattie come ii Parkinson e l'Alzheimer». Tenere sotto controllo le molecole destabilizzanti rappresenta allora il primo passo per prevenire terribili malattie. E per migliorare l'efficacia delle eventuali cure. «Tenendo conto del fatto che molti farmaci, soprattutto chemioterapici» aggiunge Passi «aumentano la quota di radicali liberi». Ecco allora la necessità di controbilanciare la situazione. Come? Per iniziare, con una dieta equilibrata che contenga vitamine e composti antiossidanti: frutta, verdura, olio d'oliva, legumi, cereali. E se ciò non bastasse si può ricorrere anche agli integratori la cui assunzione non deve, però, essere casuale. Occorre infatti individuare le carenze nutrizionali di ciascuno e integrarle con apposite sostanze. «L'assunzione indiscriminata di integratori può provocare danni» fa notare Ascanio Polimeni neuroendocrinologo,direttore del Centro Invecchiamento Cellulare di Milano. «Un test mirato potrebbe allora essere di grande aiuto per ottimizzare la terapia. E, per un'analisi più approfondita, si può aggiungere un dosaggio ormonale a livello plasmatico o salivare. Ormoni come il Dhea e la melatonina, per esempio, hanno una spiccata attività antiossidante. Non a caso vengono denominati "ormoni antietà": combattono lo stress ossidativo che invecchia e sfianca le cellule, soprattutto quelle del sistema nervoso ed immunitario.
11 Dicembre 2004