Medicina Antiaging-Menopausa-Andropausa-Terapia di Modulazione Ormonale con Ormoni Bioidentici, Sarm e Peptidi

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Iperomocisteinemia causa di demenza cerebrale


D?altra parte questi valori tendono a crescere con
l?et? e sono correlati, come sopra accennato, direttamente
ai livelli plasmatici di folati,vit. B6 e di vit. B12.
Il Prof. Den Heijer, in occasione del congresso
della Societ? Internazionale per lo Studio della
Trombosi e delle patologie emostatiche, tenutosi
in Inghilterra nel giugno del 2003, ha messo in
evidenza che l?assunzione di dosi giornaliere di
acido folico (5 mg), di vit. B12 (0,4 mcg) e di vit.
B6 (50 mg), per circa tre mesi, in un vasto gruppo
di pazienti mediante sperimentazione in doppio
cieco, riduceva i livelli ematici di omocisteina di
circa un 40%. Questo studio dimostra l?importanza
dell?assunzione di questi supplementi vitaminici
nella prevenzione delle patologie causate dall?iperomocisteinemia.
Elevati livelli di questo aminoacido
influenzano negativamente le funzioni di diversi apparati, in special modo del sistema nervoso,
cardiovascolare ed osseo, mediante svariati
meccanismi.
La forte produzione di radicali liberi ed il conseguente
stress ossidativo sono i pi? importanti.
Il danno endoteliale che ne consegue favorisce la
formazione di trombi e quindi l?insorgenza di
micro-macro infarti a livello cardiaco e cerebrale;
l?aminoacido, inoltre, favorirebbe la formazioni di
trombi mediante un?azione sulle piastrine, sui fattori
di coagulazione e sulle lipoproteine ematiche.
L?iperomocisteinemia, favorisce altres? gravi lesioni
a livello del materiale genetico neuronale nonch?
l?insorgenza di fenomeni apoptosici o di morte
neuronale che sono tipici delle patologie neurodegenerative
a carattere demenziale.
Pazienti con anomalie genetiche del metabolismo
dell?omocisteina, hanno manifestato fenomeni
di invecchiamento accelerato con particolare
riferimento a patologie neurodegenerative
di tipo cognitivo. A tal proposito, l?associazione
tra patologie a carattere demenziali tipo
Alzheimer, demenza vascolare senile ed iperomocisteinemia
plasmatica, ? stata osservata in
diversi studi a carattere epidemiologico.
Il primo studio importante inerente tale collegamento
? stato effettuato dal Prof Seshardi della
Boston University School of Medicine ed ? stato
riportato dal New England Journal of Medicine nel
febbraio 2002. Lo studio, parte integrante del programma
Framinghamm sulla salute cardiaca, ha
messo in evidenza come in adulti con ottima funzionalit?
della sfera cognitiva, elevati livelli di
omocisteina protratti nel tempo, possano favorire
l?insorgenza di patologie a carattere demenziale
incluso il Morbo di Alzheimer.
Lo studio riguardava ben un migliaio di pazienti
anziani di et? media di 76 anni.
Nel corso di circa sette anni si sono sviluppate
patologie a carattere demenziale in circa il 10%
dei pazienti (100) ed in particolare ben 83 casi di
patologia Alzheimeriana. La gravit? e la precocit?
dei disturbi demenziali erano direttamente correlati
ai livelli plasmatici di omocisteina ed era sufficiente
un incremento del livello dell?aminoacido
di 5 micromolilitro per incrementare il rischio di
sviluppare una forma demenziale di circa il 40%.
Gli autori inoltre osservarono che, il rischio inerente lo sviluppo patologie demenziali era della
stessa entit? di quello che era stato messo in evidenza
in un precedente studio riguardante il
nesso tra iperomocisteinemia, ictus ed infarto del
miocardio.
Lo studio concludeva che ?l?iperomocisteinemia ?
un fattore indipendente per l?insorgenza di patologie
neuro-degenerative della sfera cognitiva sia
di tipo vascolare demenziale sia di tipo Alzheimer
e che la supplementazione di acido folico da solo
o in associazione con vit. B6 e con vit. B12, nonch?
il contributo di un?alimentazione ricca di tali
nutrienti, riduce notevolmente i livelli ematici di
omocisteina. In un recente studio effettuato in
Australia, si ? osservato che la perdita di neuroni
era di due volte superiore in anziani con iperomocisteinemia
rispetto ad anziani con livelli plasmatici
normali di questo aminoacido.
In un altro studio effettuato in Irlanda e pubblicato
nel 2002 su ?Stroke?, si ? osservato che modesti
incrementi dell?omocisteina plasmatica, favoriscono
l?insorgenza di ictus, demenza vascolare e
di tipo Alzheimer, rispetto a soggetti con bassi
valori dell?aminoacido. Da segnalare altres? che considerate e utilizzate fino in fondo: nelle aziende, nelle
istituzioni, in famiglia. Certo l?et? anziana, oggi situabile dai
65 anni in su, ha dentro di s? un oggettivo problema:
l?anziano si ammala pi? facilmente e pi? frequentemente del
giovane e quindi bisogna stabilire cosa fare e cosa attuare
per dare una valida risposta a questo fatto.
La scienza medica geriatrica si propone proprio di dare una
risposta globale a questo problema, preoccupandosi di dare
una valida risposta all?anziano assicurandogli il benessere
fisico psichico e curandone validamente le pi? diffuse
patologie. Nell? Istituto Geriatrico Redaelli di Milano, che ho l?
onore e l? onere di dirigere ci occupiamo di questo, in
particolare nella parte RSA (Residenza socio- assistenziale,
circa 288 dei 500 posti letto) ci occupiamo dei cosiddetti
NAT, Non Auto Suffiienti Totali, che risiedono a tempo
indeterminato presso di noi, con un?et? media di 80-85 anni, e
che vengono curati con un approccio globale finalizzato al
loro benessere. Questo significa che oltre al discorso
prettamente medico, che viene attuato in maniera globale e
personalizzata al caso clinico, si aggiunge tutta una serie di
iniziative e di programmi finalizzati a tenere l?anziano
mentalmente vivo e vivace, e dunque si svolgono nel reparto
programmi di animazione, con feste di compleanno, lettura di
giornali, karaoke, musicoterapica, arte terapia, pet terapy,
arpaterapia; tutte iniziative che si sono dimostrate molto
efficaci.
Abbiamo tra i nostri ospiti l? ?anziana piu anziana? di Milano,
109 anni, e ogni anno, a Ferragosto e a Natale, il Sindaco di
Milano e il Presidente della Regione Lombardia vengono da
noi per salutare simbolicamente in lei tutti gli anziani di
Milano. Ci ha dato grande soddisfazione vederla, a quell? et?,
rispondere viva, pimpante e lucida alle domande e alle frasi
che Albertini e Formigoni in quella occasione cordialmente
le ebbero a rivolgere?
Tutte queste considerazioni per evidenziare come gli anziani
siano una realt? a cui dare e da cui ricevere benessere fisico e
psichico fino in fondo; in tal senso possiamo portare come
esempio i volontari dell?Unione Samaritana, 160 persone
benemerite, che con grande passione etica quotidianamente
coadiuvano il nostro personale nell?assistere i nostri cari
anziani ospiti nella loro vita quotidiana.
Bisogna quindi partire dalla considerazione che gli anziani
rappresentano uno dei valori imprescindibili della nostra
societ?, che la classe politica faccia di tutto per dare
attenzione, risorse e idonee leggi utili a ottimizzare il tutto:
riabilitazione; assistenza domiciliare, Day Hospital. E questa
deve risultare una priorit? da gestire con lucidit?, chiarezza
di intenti, spirito costruttivo e concretezza, creando leggi,risorse, iniziative che producano in questo campo un risultato
efficace e che assommino alla virt? del legislatore una virt?
economica da parte del management sanitario. A quest?ultimo
il compito poi di saper lavorare, risparmiando sugli sprechi,
senza danneggiare la qualit? della assistenza, cos? da liberare
risorse che possano essere reimpiegate per iniziative
finalizzate al miglioramento dell?assistenza.
Attenzione e cura verso gli anziani sono dunque un valore in
s? e una grande positivit? che non dobbiamo dimenticare
mai, accoppiando a questo atteggiamento e a questa
attenzione il fatto di mantenere a ogni et? grande attenzione
alla cura della propria forma fisica e del proprio benessere,
ottimizzando l?utilizzo e l?impiego di tutte le scienze mediche
dedicate a questo problema cos? prevenendo, nei limiti del
possibile, le malattie e cercando di recuperare in ogni et? uno
stile di vita sano.
nessun paziente presentava anomalie genetiche
del metabolismo dei folati o della vit. B6.
Lo studio confermava l?utilit? dell?assunzione di
acido folico, vit. B6 e vit. B12 in pazienti con iperomocisteinemia
con o senza altri fattori di rischio
per ictus e per demenza. Le dosi di acido folico
consigliate erano di circa 2.000-5.000 mcg.
Sebbene le patologie demenziali ed in particolare
il Morbo di Alzheimer siano patologie multifattoriali
essendo sostenute da fattori genetici nonch?
da squilibri nutrizionali, dallo stress, da alterazioni
neuroendocrine e da deficit circolatori, l?iperomocisteinemia
? coinvolta nell?eziopatogenesi di
tali patologie mediante svariati meccanismi.
Effetti vascolari
Appare evidente come la ipossigenazione conseguente
al ridotto apporto ematico causato da fenomeni
micro-trombotici del circolo arterioso cerebrale
possa contribuire alla morte neuronale che
caratterizza le patologie neuro-degenerative a
carattere demenziale. L?iperomocisteinemia, quindi,
entrando nell?eziopatogenesi della patologia
trombotica, influenza negativamente l?ossigenazione
e quindi la funzione ed il trofismo neuronale
Danno neuronale
Viene sostenuto non solo dalle alterazioni vascolari,
ma anche dallo stress ossidativo, dalle alterazioni
del DNA e dai fenomeni apoptosici conseguenti
all?iperomocisteinemia.
Tali lesioni interesserebbero, inizialmente, le aree
neuronali dell?ippocampo, area nervosa ove vengono
formati i ricordi e che caratterizza la memoria
a breve termine.
Non sono da trascurare, tra gli effetti negativi dell?iperomocisteinemia
sui neuroni, le anomalie
prodotte nei meccanismi di transmetilazione, di
fondamentale importanza nello svolgimento delle
funzioni neuronali. Per tale motivo, prima che si
instaurino fenomeni di neurotossicit? ippocampale,
le anomalie funzionali indotte dall?omocisteina
determinano fenomeni quali i disturbi della personalit?,
la difficolt? nella fluidit? di pensiero,
nonch? irritabilit?, tipica espressione dei disturbi
mnesici legati all?et? e delle manifestazioni iniziali
delle patologie demenziali.
Secondo uno studio effettuato dalla Federazione
delle Societ? Biomedicali Europee, l?omocisteina
determinerebbe, tra i suoi effetti lesivi sul materiale
cromosomico, una progressiva riduzione della
lunghezza dei telomeri, frammenti di DNA localizzati
all?estremit? dei cromosomi fondamentali per
la replicazione cellulare e per la stabilit? genetica.
Questi svolgono un ruolo essenziale nei processi
di invecchiamento. Si accorciano ad ogni divisione cellulare e la loro lunghezza pu? servire a
determinare l?et? biologica dell?individuo.
Gli effetti neurotossici della iperomocisteinemia
possono altres? essere aggravati dalle stesse
carenze nutrizionali condeterminanti l?accumulo
di omocisteina, come il deficit di folati, di vit. B12
e di vit. B6. Diversi studi, hanno evidenziato come
la carenza di acido folico aggrava la neurotossicit?
della sostanza beta-amiloide il cui accumulo ?
patognonomico del Morbo di Alzheimer, mediante
un incremento della vulnerabilit? degli stessi
all?azione neurotossica della proteina amiloide.
Il deficit di folati aggraverebbe il danno neuronale
inibendo le funzioni di quei meccanismi riparativi
del DNA precedentemente danneggiato dall?azione
dell?omocisteina.
L?acido folico gioverebbe inoltre alla circolazione
cerebrale.
Non ? da trascurare altres? il ruolo svolto dalla vit.
B12 nella regolazione delle funzioni e del trofismo
neuronale. Quasi il 25% delle persone anziane, a
causa della ridotta produzione di succhi gastrici,
soffre di carenza di vit. B12.
La vit. B12 svolge, in sinergia con l?acido folico funzioni
fondamentali nel regolare i meccanismi neurotrasmettitoriali.
Entrambi operano in stretta
sinergia per cui un deficit dell?una produce carenza
dell?altro. Per tale motivo andranno somministrate
insieme, potendo la somministrazione di uno solo dei due nutrienti aggravare il danno neurologico.
Molti studi clinici hanno messo in evidenza l?influenza
di entrambi i nutrienti su un corretto funzionamento
delle funzioni cognitive nonch? sul tono
dell?umore. La vit. B12 in particolare nella forma
bioattiva, la metilcobalamina, ? un fenomenale protettore
neuronale preservando i neuroni dall?azione
tossica del glutammato, dell?ossido nitrico e dell?ipossiemia.
Anche la vit. B6 oltre a regolare i livelli
di omocisteina plasmatici, interverrebbe nelle funzioni
neuronali favorendo la sintesi dei neurotrasmettitori
e della serotonina in particolare, nonch?
ottimizzando la circolazione cerebrale.
Da non trascurare, al fine di controllare i livelli di
omocisteina plasmatica, il ruolo svolto da alcuni
supplementi ad azione transmetilante, come la
Trimetilglicina e la S-adenosilmetionina. L?importanza
del ruolo dell?iperomocisteina plasmatica
nell?etiopatogenesi del Morbo di Alzheimer ? stata
confermata dall?osservazione che nei pazienti
iperomicisteinemici, il volume dell?ippocampo ?
di dimensioni ridotte come ? altres? ridotto lo
spessore della corteccia cerebrale. Folati, vit. B6 e
vit. B12 sono elementi chiave nella prevenzione e
nel controllo dell?iperomocisteinemia.
I folati sono diffusi in vegetali a foglia verde, legumi,
cereali integrali, nei germogli, lievito, fegato.
L?Acido folico ? la forma sintetica del folato.
I folati presenti nei cibi, hanno un 50% in meno di
biodisponibilit? dell?acido folico il cui dosaggio
/die ottimale ? di 400mcg. L?acido folico viene
danneggiato dalla cottura, conservazione dei cibi,
dall?assunzione di farmaci come gli anticoncezionali
e gli antiepilettici. La vit. B12 o cianocobalamina,
co-fattore, con il folato, del riciclo dell?omocisteina
in metionina, ? diffusa prevalentemente
nei cibi di derivazione animale, motivo per cui i vegetariani stretti possono presentarne una
carenza con importanti ripercussioni sui livelli di
omocisteina plasmatica.
Il dosaggio quotidiano consigliato ? tra i 100 ed i
1.000 mcg/die. La vit. B6 ? enormemente diffusa
nel pollo, nelle uova, nel pesce, nei cereali integrali,
nel fegato, nelle noci, nella birra e nei legumi,
specie nella soia.
Le carni rosse, il latte e suoi derivati ne sono pi?
poveri. Un dosaggio quotidiano appropriato ? di
circa 50-100 mg/die. In conclusione, la patologia
demenziale ? una patologia multifattoriale che
richiede un intervento a 360 gradi che comprenda
dieta, supplementi nutrizionali adeguati per controllare
stress ossidativo, tecniche di rilassamento
al fine di controllare i livelli di cortisolo, adeguato
riequilibrio ormonale, somministrazione di medicamenti
convenzionali e non ad azione vascolare
e nootropica.
Di importanza fondamentale si rivela altres? un
intervento a livello alimentare e nutrizionale con
somministrazione di acido folico, vit. B6, vit. B12,
S-adenosilmetionina o Trimetilglicina, atto a prevenire
e controllare i livelli plasmatici di omocisteina
il cui eccesso ? fattore concausale dell?etiopatogenesi
di alcune patologie neurodegenerative
come la demenza senile ed il Morbo di Alzheimer.
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29 Ottobre 2005