Medicina Antiaging-Menopausa-Andropausa-Terapia di Modulazione Ormonale con Ormoni Bioidentici, Sarm e Peptidi

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Il ruolo degli ormoni naturali nella terapia sostitutiva della menupausa e dell'invecchiamento [le nouvelles asthetiques feb99]


Molteplici fattori sono in grado di influenzare l'insorgenza ed il decorso del processo dell'invecchiamento e delle patologie ad esso correlate; tra questi vanno menzionati aspetti genetici, nonché fattori legati allo stile di vita, come l'alimentazione, lo stress, l'abuso di farmaci, il fumo etc. Per quanto riguarda il molo dei fattori endocrini ed il loro nesso con l'invecchiamento è noto che diversi sono gli ormoni i cui livelli tendono a ridursi con il trascorrere degli anni. Tra questi vanno segnalati gli ormoni sessuali, i loro precursori come il dhea ed il pregnenolone, la melatonina, gli ormoni tiroidei e l'ormone della crescita. D'altra parte i valori di altri ormoni come il cortisolo e la prolattina, tendono ad innalzarsi con il passare dell'età. Gli scenziati e i gerontologi di tutto il mondo non hanno ancora dato una risposta certa al fenomeno del calo degli ormoni come concausa dell'invecchiamento, o sua conseguenza. Recenti studi hanno messo in evidenza l'azione benefica svolta dagli estrogeni nella prevenzione di alcune patologie degenerative connesse con la menopausa e con l'invecchiamento; tra queste vanno segnalate le patologie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer, alcune forme di neoplasie (colon), l'osteoporosi etc. Gli estrogeni di sintesi chimica, in special modo quelli derivati dalle urine delle cavalle gravide, che sono i più studiati dalla ricerca, presentano, oltre i suddetti benefici, alcuni rischi ed effetti collaterali in particolare nelle assunzioni protratte (superiori ai dieci anni). Tra le conseguenze negative della somministrazione di estrogeni nel lungo termine ,va segnalata l'insorgenza del carcinoma mammario, con frequenza variabile. Al fine di evitare tali inconvenienti, diverse case farmaceutiche stanno mettendo a punto delle molecole ad azione estrogenica, definite "estrogeni intelligenti", le quali sarebbero sprovviste degli effetti negativi, in particolare sul tessuto mainmario, caratteristici degli estrogeni tradizionali. Nell'ambito della medicina aternativa si distinguono in particolare due tipi di estrogeni in grado di garantire effetti positivi a livello dei vari apparati ed un'azione neutrale o addirittura di protezione sul tessuto marnmario. Il primo è rappresentato dall'estriolo, utilizzato specie in Germania e nei paesi anglosassoni nella forma naturale micronizzata, da solo o in associazione agli altri due estrogeni naturalmente prodotti dalle ovaie, l'estradiolo el'estrone, in percentuali prestabilite. A tale proposito è opportuno segnalare che il termine "naturale", usato per gli estrogeni naturali e gli altri ormoni di estrazione vegetale, come il dhea ed il pregnenolone, è un termine improprio ed è riferito alla formulazione chimica. Tutte queste sostanze sono sintetizzate dai laboratori a partire dai fitosteroli, come la diosgenina estratta dalla patata dolce e rese chimicamente identiche a quelle prodotte dal corpo umano. Il termine più appropriato per definire questi ormoni è quindi "nativo" piuttosto che "naturale". Descriverei l'estriolo un estrogeno debole in grado di conservare gli effetti benefici degli estrogeni tradizionali presentando un'azione neutrale o, secondo alcuni ricercatori, di protezione sul tessuto mammario. Un gruppo di estrogeni più propriamente definiti naturali è quello comprendente i fitoestrogeni. Queste sostanze sono ampiamente diffuse in natura e sono dotate di una debole azione di stimolo sui recettori per gli estrogeni. Alcune di queste, fissandosi sui recettori per gli estrogeni a livello delle cellule della ghiandola mammaria, impediscono che gli estrogeni prodotti dal corpo umano, in particolare l'estradiolo e l'estrone, nonché gli estrogeni di sintesi chimica, specialmente quelli di origine ambientale (xenoestrogeni), che sono presenti in particolare nei pesticidi, nei diserbanti, nelle materie plastiche etc., possano esercitare la loro azione di stimolo sulla cellularità del tessuto mammario, favorendo così l'insorgenza del carcinoma al seno. Tra i fitoestrogeni meritano di essere menzionati gli isoflavoni della soia, in particolare la genisteina, la daidzeina, la gliciteina ampiamente studiati in centri di ricerca di tutto il mondo. La Soia e i suoi Derivati: Il cosidetto miracolo giapponese, caratterizzato dall'insorgenza di menopausa anticipata ma con minori effetti spiacevoli a livello osseo e cardiovascolare, nonché una minore frequenza di vampate vasomotorio e persino di carcinoma mammario ed uterino, sarebbe in parte da attribuirsi al grande consumo di soia e dei suoi derivati che viene effettuato dalle popolazioni orientali. Autorevoli studi scientifici hanno confermato l'azione protettiva degli isoflavoni della soia sul tessuto mammario e sull'apparato cardiovascolare. Quest'ultimo effetto, sarebbe da attribuirsi alla loro azione antiossidante e normo- lipemizzante. La terapia con gli isoflavoni della soia si è rivelata utile nel migliorare la densità ossea riducendo drasticamente il rischio di fratture. Di solito (eccetto che nelle donne prive di utero), agli estrogeni viene associato il progestinico, ormone di sintesi chimica ed estraneo quindi al corpo umano, che mima l'azione del progesterone; scopo del progestinico è quello di favorire lo sfaldamento dell'endometrio la cui iperplasia viene indotta dagli estrogeni impedendo l'insorgenza del cancro all'utero. Tra l'altro i fitoestrogeni e l'estriolo sono gli unici estrogeni in grado di non provocare l'iperplasia endometriale. Una valida alternativa ai progestinici, che tra l'altro sono dotati di una certa tossicità, è certamente rappresentata dal progesterone naturale sintetizzato dai fitosteroli e reso chimicamente identico a quello prodotto dal corpo umano. Diversi studi scientifici regolarmente pubblicati hanno messo in risalto una maggiore tollerabilità del progesterone naturale rispetto ai progestinici, nonché un'azione mirata sul tessuto osseo ed in particolare sugli osteoblasti con effetto curativo dell'osteoporosi anche nell'anziano. II progesterone naturale, al contrario dei progestinici, non influenzerebbe negativamente i livelli di colesterolo, nonchè della pressione arteriosa e quindi non inficierebbe l'azione positiva garantita dagli estrogeni a livello cardiovascolare.Secondo alcuni studiosi statunitensi, che lo usano da un trentennio, avrebbe un'azione di protezione a livello del tessuto mammario al contrario degli stessi progestinici. I ricercatori di tutto il mondo stanno inoltre valutando la possibilità di integrare l'assunzione di estrogeni e progesterone, nella terapia sostitutiva della menopausa con gli altri ormoni come la melatonina, il dhea, il pregnenolone, il testosterone e l'ormone della crescita. Naturalmente anche i soggetti di sesso maschile possono beneficiare della terapia sostitutiva utilizzando protocolli diversi. La ricerca sugli ormoni naturali, tranne che per gli estrogeni, è ancora allo stadio iniziale ma, qualificati lavori scientifici effettuati in tutto il mondo, mettono in evidenza l'importanza, non solo degli estrogeni, ma di tuffi gli ormoni naturali nell'ambito della cura e della prevenzione dei processi degenerativi connessi all'invecchiamento. Il dhea, in particolare, presenterebbe numerosi benefici da attribuirsi in parte alle sue proprietà intrinseche ed in parte in quanto precursore degli ormoni sessuali estrogeni e testosterone. Oltre ai suoi effetti positivi sul tono dell'umore, sul controllo degli ormoni dello stress, nonchè sui meccanismi che regolano i processi di memorizzazione, il dhea svolgerebbe un ruolo fondamentale nella cura dell'osteoporosi, nonche nella regolazione del sistema immunitario. L'azione benefica svolta dall'ormone surrenalico sull'apparato cardivascolare, in particolare sui livelli della glicemia e del colesterolo, risulta essere più manifesta nei soggetti di sesso maschile. In un recente lavoro effettuato in Canada su animali da laboratorio, l'ormone surrenalico, se associato con un antiestrogeno, ha dimostrato di possedere una spiccata azione di protezione sulle cellule del tessuto mammario, prevenendo l'insorgenza del carcinoma. A tal proposito, l'integrazione del dhea con i fitoestrogeni nella terapia naturale sostitutiva della menopausa, si è rivelata di grande efficacia nell'ottimizzare le funzioni dell' l'apparato cardiovascolare ed in particolare nel favorire la prevenzione del carcinoma mammario. Infine il DHEA in quanto precursore del testosterone, è in grado di ripristinare un tono ottimale del desiderio sessuale, che tende a deteriorarsi frquentemente nella donna in menopausa. Da non trascurare inoltre il ruolo del testosterone nella prevenzione e nella cura dell'osteoporosi, nonchè nell'influenzare positivamente il tono dell'umore in entrambi i sessi. Nei soggetti di sesso maschile, l'ormone avrebbe un ruolo analogo a quello degli estrogeni nella donna, ovvero di protezione a livello dell'apparato cardiovascolare. Sia il dhea che il testosterone, garantirebbero inoltre la conservazione della massa magra, il cui tono si riduce con il trascorrere degli anni. Il pregnenolone sta attualmente destando un vivo interesse nell'ambito della comunità scientifica internazionale. L'ormone viene prodotto sia in periferia, dalle ghiandole surrenali, che a livello del sistema nervoso centrale, ove svolge le seguenti funzioni: • miglioramento del tono dell'umore e delle sensazioni di benessere psicofisico; • potenziamento di alcune funzioni sensoriali, specialmente di quella visiva ed uditiva; • pçtenziamento delle funzioni cognitive superiori, come l'attenzione, la memoria, l'apprendimento e la creatività; • potenziamento dei neuroni dall'azione lesiva di alcune neurotossine e del glutammato in particolare, dalla cui azione neurotossica, si sviluppano alcune patologie neurodegenerative tipiche dell'invecchiamento come il Parkinson ed il Morbo di Alzheimer; ° protezione dei centri nervosi deputati alla formazione dei ricordi (centri della memoria) dall'azione lesiva degli ormoni dello stress; °azione di rigenerazione sia delle connessioni nervose intemeuronali (dendriti), che tendono a deteriorarsi con l'invecchiamento, sia delle fibre nervose periferiche. A livello periferico l'ormone ha dimostrato di svolgere le seguenti funzioni: ° azione antinfiammatoria specie nelle patologie reumatiche; ° azione antiallergica° miglioramento dell'elasticità della pelle. Alcuni effetti del pregnenolone sono da addebitarsi ad una sua azione diretta mentre altre funzioni vanno ad attribuirsi alla sua conversione in altri ormoni come il dhea, il progesterone, il cortisolo, gli estrogeni ed il testosterone. La melatonina, in attesa di una verifica. dei risultati sperimentali presentati da alcuni ricercatori sugli animali da laboratorio come regolatore dell'orologio biologico dell'invecchiamento, può rivelarsi utile nell'ambito di una terapia sostitutiva, in quanto sincronizzatore del ritmo sonno veglia e dei ritmi biologici ad esso correlati, nonchè per le sue azioni antiossidanti ed immunostimolanti. Tenuto conto della sua azione modulatrice dell'attività dei fattori di crescita, non è da trascurare, l'azione dell'ormone ipofisario nella prevenzione di alcune neoplasie, in particolare del seno e della prostata. Nell'ultimo anno la stampa internazionale è tornata ad occuparsi dell'ormone della crescita (Gh) come ormone cardine coinvolto nel processo dell'invecchiamento. Diversi libri, alcuni dei quali tradotti anche in Italia, hanno esaltato le applicazioni terapeutiche di questo ormone su alcune funzioni corporee che tendono a deteriorarsi con il processo dell'invecchiamento quali: • la composizione della massa grassa e di quella magra; • il tono dell'umore e le funzioni cognitive superiori (memoria ed apprendimento); ° l'attività sessuale; ° l'efficenza del sistema immunitario; • l'elasticità della pelle; ° l'integrità dell'apparato osteoarticolare; ° la funzione cardiovascolare e respiratoria. La terapia sostitutiva con il Gh, che è l'unica terapia ormonale sostitutiva approvata dall'FDA per la cura delle patologie degenerative connesse all'invecchiamento. ha mostrato di essere particolarmente efficace nel migliorare l'efficenza dei vari apparati le cui funzioni si deteriorano con il passare degli anni. La terapia con il Gh oltre ad essere scomoda, (essendo effettuata per via iniettabile) è molto costosa ed ha presentato l'insorgenza di diversi effetti collaterali come: ritenzione idrica, diabete, ipertensione, allergie, nonchè sindrome del tunnel carpale. La presenza di tali limitazioni e di effetti collaterali e l'osservazione che il Gh, al contrario di altri ormoni, continua ad essere prodotto anche nei soggetti anziani, pur non essendo in questo caso liberato dall'ipofisi, ha sollecitato la ricerca a studiare alcune sostanze che sono in grado di promuoverne il dissequestro in maniera naturale e fisiologica; tali sostanze sono definite secretagoghe. Nell'ultimo anno i maggiori risultati si sono osservati con l'utilizzo di alcune formule scientificamente testate basate sull'azione sinergica di aminoacidi, di glicopeptidi, peptidi, estratti vegetali, da assumersi per via orale o da somministrare per via transcutanea ,in particolari momenti della giornata (mattino e sera) ed associati ad un particolare programma dietetico e di fitness. Tale terapia assolutamente naturale, si è dimostrata efficace nel favorire la liberazione ipofisaria dell'ormone. Trattandosi di una terapia induttiva e fisiologica ,si è rivelata priva degli effetti collaterali più volte osservati nella terapia con l'ormone di sintesi. Di seguito vengono riportati i miglioramenti dopo alcuni mesi di cura a livello dei vari apparati le cui funzioni tendono a deteriorarsi con l'invecchiamento: Composizione corporea ed eEfficienza fisica: aumento della forza e della massa muscolare 60%; riduzione della massa grassa 68%; aumento dell'energia e delle prestazioni fisiche 70%: La Pelle ed i Capelli: nuova crescita di capelli 47%; aumento di spessore della pelle 32%; aumento dell'elasticità della pelle 26%; scomparsa delle rughe 37%; Immunità: aumento della resistenza alle comuni infezioni47%; aumento della capacità di guarigione di ferite ed ustioni 37%; Apparato osteoarticolare: incremento della densità Ossea 42%; riduzione dei fenomeni reumatici e miglioramento della elasticità articolare 37%; Funzioni Mentali: aumento dell'energia psichica e del tono dell'umore 53%; miglioramento dell'equilibrio emotivo e della capacità di controllare lo stress 42%; aumento della motivazione 37%; potenziamento dell'attenzione, dell'apprendimento e dei fenomeni mnemonici 47%; Funzione Sessuale: aumento del desiderio sessuale 32%; miglioramento della potenza sessuale 44%. La mia personale opinione sull'utilizzo degli ormoni naturali nella terapia sostitutiva della menopausa e dell'invecchiamento è che questi, pur non potendo allungare le nostre aspettative di esistenza, scritte nei geni e correlate a molteplici fattori, possono migliorare la qualità della vita. Ciò avviene poichè, i suddetti ormoni, se utilizzati in modo appropriato,in dosi fisiologiche , sotto controllo medico e valutandone il giusto dosaggio, mediante specifici test da effettuarsi sul sangue o sulla saliva, influenzano positivamente diverse funzioni organiche come il tono dell'umore, il sonno, la memoria, la chiarezza e la fluidità di pensiero, la motivazione, il metabolismo, la funzione del sistema cardiovascolare nonchè del sistema immunitario. Come tutte le terapie sia tradizionali che alternative, il giusto dosaggio si rivela di grande utilità, mentre l'assunzione di dosi elevate farmacologiche, potrebbe risultare controproducente.
11 Dicembre 2004