Medicina Antiaging-Menopausa-Andropausa-Terapia di Modulazione Ormonale con Ormoni Bioidentici, Sarm e Peptidi

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Di quanto le cure ormonali possono allungare la durata della vita?-congresso internazionale di medicina estetica ed antiaging-parigi e milano-ottobre2007-


DI QUANTO LE CURE ORMONALI POSSONO PROLUNGARE LA DURATA DELLA VITA?

La longevita’e’ il risultato dell’interazione di diversi fattori:geni,ambiente,stile di vita e fattori interni tra cui l’equilibrio ormonale ha un ruolo preponderante.La perdita di armonia della ‘’sinfonia ormonale’’e la ridotta produzione ormonale che caratterizzano il processo di invecchiamento,favoriscono l’insorgenza delle patologie dell’invecchiamento accorciando altresi’la durata della vita.In questa lettura vengono illustrati gli studi piu’ autorevoli ed i meccanismi d’azione dei piu’ importanti ormoni antieta’.La melatonina(mlt) prodotta dalla ghiandola pineale,svolge molteplici funzioni come la sincronizzazione dei ritmi biologici,l’immunostimolazione e la protezione dallo stress ossidativo.La somministrazione dell’ormone negli animali da laboratorio,si e’ dimostrata in grado di allungare la durata della vita.La sua produzione cala con il trascorrere degli anni e quindi con grado maggiore negli individui centenari.In una ricerca italiana pubblicata nel 2004,e’ stato dimostato come nei centenari il ritmo circadiano dell’ormone(caratterizzato da un picco e da una produzione prevalentemente notturna)tende ad essere preservato,contrariamente a quanto accade nell’invecchiamento fisiologico e nelle patologie neurodegenerative in cui tende ad appiattirsi .Per questo motivo, si ritiene che la conservazione del ritmo circadiano della melatonina e di tutti gli altri ritmi biologici da essa regolati,sia un elemento fondamentale nel determinare l’eta’ biologica e lo stato di salute dell’individuo.Il GH e’un ormone controverso sul quale ci sono molti studi contraddito.In alcuni e’ stata evidenziata la capacita’ dell’ormone di provocare la morte piuttosto che di allungarla,ma il GH era stato somministrato o in dosi eccessive o in pazienti con malattie terminali in cui aveva provocato l’insorgenza di scompenso surrenalico e di sepsi.Questi eventi sono da ritenersi assolutamente normali, visto che il gh va’ influire negativamente sulla produzione del cortisolo ,l’ormone antistress e salvavita per eccelenza.Ed infatti la produzione di cortisolo e’ seriamente compromessa nei pazienti ‘’critici’’.Di contro in altri studi favorevoli, si e’ osservato come i pazienti ipopituitarici abbiano un’aspettativa di vita ridotta anche se assumono gli ormoni ipofisari di cui risultano deficitari,ma non il GH.Le cause piu’ frequenti di morte erano rappresentate da accidenti cardiovascolari e da tumori.La terapia con GH riduceva decisamente il grado di mortalita’sia per problemi cardiovascolari che tumorali.Ed infatti grazie ad i sui effetti cardioprotettivi l’ormone svolge un ruolo chiave nella prevenzione e nel rallentamento delle patologie cardiovascolari.Completano i suoi effetti antiaging,l’ottimizzazione della composizione corporea ed in particolare la riduzione del pericolosissimo grasso viscerale, il miglioramento della sensibilita’periferica all’insulina,l’azione antiinfiammatoria ed il potenziamento delle funzioni timiche ed immunologiche.La ghiandola tiroide e’ il motore di tutte le funzioni cellulari ed una sua involuzione legata all’invecchiamento favorisce l’indebolimento delle difese immunitaria,l’insorgenza del cancro,dell’iperinsulismo,di obesita’, dell’infiammazione, della dislipidemia, del diabete e delle patologie cardiovascolari.Anche il tanto discusso e propagandato DHEA,svolge un ruolo chiave nel processo di invecchiamento.La sua somministrazione negli animali di laboratorio ha dato risultati contrastanti sulla durata della vita.In alcuni studi effettuati sulla longeva popolazione di Okinawa,si e’ osservato un maggiore livello di dheas e di testosterone plasmatico rispetto alla popolazione coetanea degli USA.Alla fine degli anni novanta e’ stato pubblicato uno studio che ha messo in evidenza una stretta correlazione tra bassi livelli di dheas e morte per infarto nei soggetti di sesso maschile.Dopo anni di studi contradditori,due recenti ricerche francesi, hanno confermato queste osservazioni negli anziani e nei fumatori di sesso maschile, piu’ predisposti alle patologie ed accidenti cardiovascolari.In altri studi,effettuati in popolazioni centenarie e nei pazienti sieropositivi, alti livelli di dhea’s hanno evidenziato un migliore efficienza funzionale e quindi una maggiore aspettativa di vita nel primo gruppo di pazienti ed un migliore assetto immunologico e una piu’ tardiva progressione verso l’aids nel secondo.Tra gli effetti antieta’del dhea, vanno infatti ricordati la protezione cardiovascolare,gli effetti di immunoricostruzione, di ottimizzazione della composizione corporea e di antagonizazione dell’infiammazione cronica,autentico killer silenzioso.Anche il testosterone e’ un’importante ormone della longevita’ sia nell’uomo che nella donna,grazie alle sue azioni di contrasto sul fenomeno della sarcopenia,alle sue proprieta’ antinfiammatorie e di protezione cardiovascolare.Chiudono la relazione, le azioni salvavita del progesterone in riferimento alle patologie traumatiche del sistema nervoso centrale e periferico, nonche’ quelle degli estrogeni la cui assunzione ha decisamente migliorato la qualita’ e l’aspettativa di vita delle donne che li hanno assunti come terapia sostitutiva della menopausa.Per concludere possiamo affermare che,pur non potendo definire esattamente di quanto l’assunzione degli ormoni possa allungare la vita,l’uso della terapia multi-ormonale con ormoni bioidentici in formulazioni personalizzate,utilizzata con il fine di ripristinare i livelli e l’armonia ormonale dell’eta’ giovanile,e’ in grado di apportare qualita’ ed anni alla nostra esistenza.

17 Ottobre 2007