Cronobiologia

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La giornata ideale top salute [ settembre 1997 ]


In auto, sull'autobus, a piedi. Magari un pa' insonnoliti, o gi? nervosi per la solita coda. Comunque sia, eccoci arrivati sul luogo di lavoro. Qui il cittadina medio di fine Millennio passa buona parte della sua giornata, a volte impegnata in occupazioni interessanti, con colleghi piacevoli. Altre invece no. Oggi la sociologia del lavoro si d? molto da fare perch? questa fetta di vita trascorsa ad adempiere ai propri doveri sia la pi? felice possibile. Anche perch?, si ? constatato, la soddisfazione sul lavoro coincide con una maggiore produttivit?. ?L'azienda ? cambiata?, afferma la psicologa Beatrice Bauer che ogni anno per la Scuola di Direzione Aziendale dell'universit? Bocconi di Milano organizza corsi di assertivit?. ?Stiamo passando da un modello burocratico, basato su obbedienza e procedure, a un modello sistemico in cui contano di pi? fiducia reciproca e flessibilit?. La nuova azienda chiede condivisione di
responsabilit? e capacit? di far valere il proprio punto di vista senza entrare in rotta di collisione con il prossimo.

Le verit? della cronobiologia

Ma prima di pensare alle relazioni sociali occorre, come diceva Socrate, conoscere se stessi. Sapere quando siamo al top delle capacit? di rendimento, e quando invece perdiamo i colpi diventando pi? facilmente vittime di stanchezza e tensioni. E la nuova scienza della cronobiologia che studia le oscillazioni delle funzioni biologiche all'interno di periodi determinati, come giorno, mese e anno.

Siete gufi o allodole?

Da questa disciplina impariamo che, fatte salve le differenze individuali, apparteniamo tutti a due grandi categorie. Quella delle allodole, che saltano gi? dal letto il mattino presto e sono vispe nello prima parte della giornata, ma poi crollano al tramonto. E quella
dei gufi che invece odiano le levatacce e diventano sempre pi? brillanti a mono a mano che lo giornata volge al termine.

?In allodole e gufi sono rispettivamente anticipati e posticipati i ritmi circadiani?, spiego il dottor Ascanio Polimeni, esperto di cronobiologia. ?Vale a dire quell'insieme di attivit? biologiche ritmiche che ricadono nei due grandi sistemi di veglia e riposo, attivati da sincronizzatori come la luce e il buio?.

Capacit? di concentrazione, memoria, prontezza di riflessi, forza fisica, in una parola energia, sono concentrate per le allodole nella prima met? della giornata, per i gufi nella seconda. ?Fermo restando il fatto che ciascuno di noi pu? reggere per 90 minuti al massimo dell'attenzione e apprendimento dopodich? inizia il calo?, precisa Polimeni. La soluzione? Far seguire a questi 90 minuti una pausa di relax e un periodo di 20 minuti da dedicare ad altre attivit?, cos? da riprendere poi con la massima lucidit?.

Migliorate l'efficienza

Ascoltare il corpo, rispettare i suoi ritmi senza tirare la corda, ? gi? un modo per garantirsi un buon livello di energia.

Ma, volendo, l'efficienza pu? ancora migliorare. Il trucco ? semplice: si tratta di adottare una dieta capace di favorire la produzione degli ormoni che, dirigendo tutta l'orchestra biologica, ci rendono pi? o meno attivi: serotonina e melatonina. ?E importante che durante il giorno prevalga un'alimentazione a base di carboidrati complessi, come pane e pasta?, sottolinea Polimeni. ?Sotto l'effetto dello luce questi nutrienti contribuiscono alla sintesi della serotonina, l'ormone della veglia. Invece la sera meglio cibi ricchi di proteine. Questi contengono un aminoacido, il triptofano che favorisce la produzione della melatonina, ormone del riposo?.

Attenzione invece. E provato che il caff?, utile per la concentrazione a piccole dosi e una tantum, a lungo andare scarica le ghiandole surrenali e produce l'effetto opposto.

Pi? tempo per s?
Resta per? da sconfiggere il nemico numero uno: il tempo. Per quanto si faccia, non ce n'? mai abbastanza. A sentire gli esperti che nelle aziende insegnano il ?time management?, il problema non esiste. Basta imparare a ingabbiare il tempo in una serie di regole (che impongono scelta delle priorit?, organizzazione, delega e cos? via) e il gioco ? fatto. Ma c'? chi parliamo soprattutto delle donne, pressate da mille impegni non ce la fa e si lascia contagiare dal morbo della fretta. Che fare? ?Bisogna migliorare il rapporto con l'orologio?, consiglia Soldati. ?Imparare a vivere con pienezza il presente, bello o brutto che sia, serve per dilatare il tempo. Poi bisogna ricavare nella giornata del tempo per s?, anche pochi minuti: ci risparmieranno esaurimenti e stress!?
17 Novembre 2004